Siamo quasi a settembre. Si sente il profumo dei principali campionati calcistici e numerosi servizi e piattaforme sono pronti per assistere gli scommettitori e i Traders affinchè possano ottenere profitto. Uno di questi, è Sports Forecast. Abbiamo discusso del progetto con il team che lo ha creato. Gustatevi l'intervista.
BT: Come è nato il vostro progetto?
SF: Il progetto, ideato da Enrico, Luigi e Manuel, è nato nel 2013 come una mailing list chiusa di scambio pronostici tra tipsters. Tutti veniamo già da esperienze professionali nel mondo del betting (lato banco) e visti i risultati ottenuti abbiamo pensato di avere le carte in regola per offrire il progetto ad un pubblico a pagamento nonostante non fosse stata questa l'idea iniziale.
BT: Quali sono gli scopi di Sports Forecast?
SF: Sports Forecast vuole fornire un servizio altamente professionale di pronostici. Per differenziarci dalla miriade di offerte già esistenti sul web, puntiamo tutto sulla qualità. Infatti, conoscendo come operano i bookmakers, intendiamo pubblicare pronostici i cui riferimenti di quote sono strettamente asiatici. Fino a qualche anno fa era possibile pensare di poterla fare franca giocando sulle quote non aggiornate europee rispetto ai book asiatici. Tuttavia questa strategia, che ancora adesso fraudolentemente molti usano per gonfiare le proprie statistiche di tipsters, non può più funzionare in quanto in breve tempo i clienti che giocano sistematicamente i cali vengono limitati nelle puntate. Su questo punto vogliamo far leva per fare la differenza.
Il sito sarà come una vetrina per tutti coloro che comporranno il nostro team di tipsters. Ognuno di loro avrà modo di offrire i propri pronostici sia in forma gratuita che dietro pagamento tramite un sistema di crediti. SportsForecast infatti metterà in vendita pacchetti di crediti da spendere per le picks e il costo finale a pick varierà tra 0.50€ e 1.50€ in base al volume di crediti che si deciderà di acquistare. Con questa competitiva offerta puntiamo a guadagnarci la nostra fetta di mercato.
BT: Verrà creata una versione italiana del sito?
SF: Se si riscontrasse un forte interesse da parte del mercato italiano potremmo prendere in considerazione anche l'inaugurazione di una sezione italiana del sito.
BT: Quali sono i primi riscontri del progetto?
SF: Innanzitutto abbiamo avuto molti contatti interessati da parte di persone che si sono offerte come tipsters. Molti di loro sono già attivi in questa fase ad offerta promozionale gratuita del sito ed i risultati sono certamente soddisfacenti. Al momento dopo circa un mese di attività possiamo vantare 89 pick vincenti contro 70 perdenti per un hit rate del 53.71% e un profit del 10.19% sul turnover. Per quanto riguarda i nostri "fan", oltre ad i fedelissimi che ci seguono già da tempo, si stanno aggiungendo sempre più iscritti al servizio attualmente free. A breve, quando l'ultimo restyling del sito sarà stato completato, lanceremo una campagna di marketing (SEO e social networks) per ottenere maggiore risonanza e raggiungere nuovi potenziali clienti.
BT: Cosa ne pensate del betting exchange in Italia?
SF: Da qualche anno non sono un gran fan dei betting exchange, soprattutto da quando sono aumentate le commissioni sui maggiori siti come Betfair. Questa versione nostrana dei BE con alte commissioni e soprattutto poca liquidità a mio parere non può essere annoverata come un possibile strumento per affrontare investimenti seri nel betting.
BT: Come è nato il vostro progetto?
SF: Il progetto, ideato da Enrico, Luigi e Manuel, è nato nel 2013 come una mailing list chiusa di scambio pronostici tra tipsters. Tutti veniamo già da esperienze professionali nel mondo del betting (lato banco) e visti i risultati ottenuti abbiamo pensato di avere le carte in regola per offrire il progetto ad un pubblico a pagamento nonostante non fosse stata questa l'idea iniziale.
BT: Quali sono gli scopi di Sports Forecast?
SF: Sports Forecast vuole fornire un servizio altamente professionale di pronostici. Per differenziarci dalla miriade di offerte già esistenti sul web, puntiamo tutto sulla qualità. Infatti, conoscendo come operano i bookmakers, intendiamo pubblicare pronostici i cui riferimenti di quote sono strettamente asiatici. Fino a qualche anno fa era possibile pensare di poterla fare franca giocando sulle quote non aggiornate europee rispetto ai book asiatici. Tuttavia questa strategia, che ancora adesso fraudolentemente molti usano per gonfiare le proprie statistiche di tipsters, non può più funzionare in quanto in breve tempo i clienti che giocano sistematicamente i cali vengono limitati nelle puntate. Su questo punto vogliamo far leva per fare la differenza.
Il sito sarà come una vetrina per tutti coloro che comporranno il nostro team di tipsters. Ognuno di loro avrà modo di offrire i propri pronostici sia in forma gratuita che dietro pagamento tramite un sistema di crediti. SportsForecast infatti metterà in vendita pacchetti di crediti da spendere per le picks e il costo finale a pick varierà tra 0.50€ e 1.50€ in base al volume di crediti che si deciderà di acquistare. Con questa competitiva offerta puntiamo a guadagnarci la nostra fetta di mercato.
BT: Verrà creata una versione italiana del sito?
SF: Se si riscontrasse un forte interesse da parte del mercato italiano potremmo prendere in considerazione anche l'inaugurazione di una sezione italiana del sito.
BT: Quali sono i primi riscontri del progetto?
SF: Innanzitutto abbiamo avuto molti contatti interessati da parte di persone che si sono offerte come tipsters. Molti di loro sono già attivi in questa fase ad offerta promozionale gratuita del sito ed i risultati sono certamente soddisfacenti. Al momento dopo circa un mese di attività possiamo vantare 89 pick vincenti contro 70 perdenti per un hit rate del 53.71% e un profit del 10.19% sul turnover. Per quanto riguarda i nostri "fan", oltre ad i fedelissimi che ci seguono già da tempo, si stanno aggiungendo sempre più iscritti al servizio attualmente free. A breve, quando l'ultimo restyling del sito sarà stato completato, lanceremo una campagna di marketing (SEO e social networks) per ottenere maggiore risonanza e raggiungere nuovi potenziali clienti.
BT: Cosa ne pensate del betting exchange in Italia?
SF: Da qualche anno non sono un gran fan dei betting exchange, soprattutto da quando sono aumentate le commissioni sui maggiori siti come Betfair. Questa versione nostrana dei BE con alte commissioni e soprattutto poca liquidità a mio parere non può essere annoverata come un possibile strumento per affrontare investimenti seri nel betting.